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Modulo 1 – Sezione 1

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Modulo 1 – Sezione 1

In questa sezione trovi:

  • il quadro generale delle micro, piccole e medie imprese in Europa e in Italia
  • indicazioni sulle azioni della Comunità europea e dell’Italia a favore dello sviluppo delle micro, piccole e medie imprese

Micro, piccole e medie imprese in Europa e in Italia

Il comparto delle PMI (Piccole e Medie Imprese), che include anche le microimprese*, rappresenta oltre il 99% di tutte le imprese nell’Unione Europea e genera 2 posti di lavoro su 3. Le PMI in Europa e in Italia contribuiscono in modo rilevante a promuovere la competitività europea, la crescita economica e l’occupazione. Nel complesso delle PMI, le microimprese rappresentano in media il 92,8% di tutte le imprese dell’UE. Quello delle microimprese è un settore spesso poco considerato, ma rappresenta, di fatto, il tessuto economico d’Europa. Scopri perché.

Per approfondimenti visita il sito della Commissione europea.

*In alcuni siti troverai in alternativa l’acronimo MPMI che indica complessivamente tutte le imprese: dalle micro alle medie.

Quante sono in Europa?

Micro imprese Europa0%

PMI Europa

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Quante sono in Italia?

Micro imprese Italia0%

Le microimprese vengono solitamente raggruppate nell’insieme più ampio delle cosiddette PMI (Piccole e Medie Imprese) – in lingua inglese SME (Small and Medium Enterprises).

Micro impresa

impresa con meno di 10 dipendenti e un fatturato (la quantità di denaro ricavato in un periodo specifico) o bilancio (un prospetto delle attività e delle passività di una società) annuo inferiore ai 2 milioni di euro.

Piccola impresa

impresa con meno di 50 dipendenti e un fatturato o bilancio annuo inferiore a 10 milioni di euro.

Media impresa

meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro o un bilancio inferiore a 43 milioni di euro.

Politiche e azioni di sostegno alle microimprese 

In questa sezione scoprirai che cosa è lo Small Business Act e come si traduce in azioni concrete a favore delle micro aziende, che cosa significa Think small first e come lo spirito imprenditoriale e la volontà di fare impresa sono stimolati e supportati, sia in Europa sia nel nostro Paese.

Small Business Act

Lo Small Business Act è lo uno strumento che definisce le linee dell’azione che l’Unione europea intende condurre a favore delle PMI, perché possano svilupparsi e creare occupazione.  L’obiettivo generale dello Small Business Act è migliorare l’approccio della politica allo spirito imprenditoriale.
In accordo con lo SBA, i processi decisionali – dalla formulazione delle norme al pubblico servizio – devono inglobare tale principio, al fine di promuovere la crescita delle micro, piccole e medie imprese e aiutarle ad affrontare i problemi che ne limitano lo sviluppo. Al centro dello SBA per l’Europa vi è la convinzione che un contesto davvero favorevole alle PMI dipenda innanzitutto dal riconoscimento degli imprenditori da parte della società. Il clima generale nella società deve condurre i singoli a considerare attraente la possibilità di avviare una propria impresa e a riconoscere che le PMI danno un contributo sostanziale alla crescita dell’occupazione e alla prosperità economica. Lo SBA è uno dei principali strumenti attraverso cui lo spirito imprenditoriale viene stimolato e supportato dai responsabili politici e dalle amministrazioni.

Lo Small Business Act si compone di dieci principi volti a guidare la formulazione e l’attuazione delle politiche sia a livello europeo sia all’interno dei singoli Stati membri.

Questi in sintesi i punti di riferimento:

  1. dar vita a un contesto di valorizzazione del concetto di imprenditorialità.
  2. Creare le condizioni per cui, imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l’insolvenza, possano avere una seconda possibilità.
  3. Formulare regole conformi al principio del Think Small First.
  4. Rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle PMI.
  5. Adeguare l’intervento politico pubblico alle esigenze delle PMI: facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici e usare meglio le possibilità degli aiuti di Stato per le PMI.
  6. Agevolare l’accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali.
  7. Aiutare le PMI a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico.
  8. Promuovere l’aggiornamento delle competenze nelle PMI e ogni forma di Innovazione.
  9. Permettere alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunità.
  10. Incoraggiare e sostenere le PMI perché beneficino della crescita dei mercati.

Vai al successivo blocco di lettura per scoprire come come vengono applicati i principi dello SBA nel nostro Paese.

Think small first

L’espressione “Think small fist” viene spesso tradotta letteralmente come “Pensa in piccolo”, ma il principio promosso  dall’Unione Europea è più ampio e la traduzione letterale è limitante. I principi del Think small first devono essere interpretati come: Pensare anzitutto al piccolo. Questi in sintesi i punti di riferimento:

  1. dar vita a un contesto di valorizzazione del concetto di imprenditorialità.
  2. Creare le condizioni per cui, imprenditori onesti, che abbiano sperimentato l’insolvenza, possano avere una seconda possibilità.
  3. Formulare regole conformi al principio del Think Small First.
  4. Rendere le pubbliche amministrazioni permeabili alle esigenze delle PMI.
  5. Adeguare l’intervento politico pubblico alle esigenze delle PMI: facilitare la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici e usare meglio le possibilità degli aiuti di Stato per le PMI.
  6. Agevolare l’accesso delle PMI al credito e sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali.
  7. Aiutare le PMI a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico.
  8. Promuovere l’aggiornamento delle competenze nelle PMI e ogni forma di Innovazione.
  9. Permettere alle PMI di trasformare le sfide ambientali in opportunità.
  10. Incoraggiare e sostenere le PMI perché beneficino della crescita dei mercati.

Supporto alle PMI e agli imprenditori

Per fornire supporto e informazioni alle piccole e medie imprese (PMI) che cercano di incrementare la propria attività, la Commissione sostiene diversi portali e reti. A questo link trovi tutti i riferimenti. La Commissione europea gestisce numerose campagne e promuove progetti volti a creare un ambiente favorevole alle imprese, condividendo le pratiche migliori e favorendo lo scambio di idee, conoscenza ed esperienza tra gli imprenditori. Di seguito elenchiamo alcune di queste iniziative.

Digital single market

La Commissione europea ha annunciato l’obiettivo di creare un mercato digitale unico nel maggio 2015, in cui sia assicurata la libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali, e in cui cittadini e imprese possano accedere in modo trasparente ed equo a beni e servizi online: qualunque sia la loro la nazionalità e il luogo in cui vive, il 65% degli utenti Internet europei acquista online, ma solo il 16% delle PMI vende online, e meno della metà di quelli vende online oltre il 7,5%.

La digital single market strategy è costituita da tre settori o pilastri:

  • la creazione di un migliore accesso per i consumatori e le imprese a beni online: per rendere il mondo digitale dell’Unione un mercato concorrenziale e senza barriere, sia per l’acquisto sia per la vendita di beni e/o servizi.
  • La creazione di un ambiente adeguato per le reti e i servizi digitali attraverso la definizione di regole in linea con lo sviluppo delle tecnologie e dando supporto allo sviluppo di infrastrutture.
  • La creazioni delle condizioni economiche e sociali necessarie affinché l’economia, l’industria e il mondo del lavoro europei sfruttino pienamente le opportunità che la digitalizzazione ci offre. 

A partire dal maggio 2015, la Commissione europea ha elaborato 35 proposte legislative e numerose iniziative politiche, con l’obiettivo di ottenere un accordo politico con il Parlamento europeo e il Consiglio su tutte le proposte, in primo luogo su nuove regole UE in materia di telecomunicazioni, tese a promuovere investimenti sulle reti ad alta velocità, strumento cruciale per la piena diffusione di un’economia e una società digitali. La strategia per il mercato unico digitale ha altresì presentato proposte legislative chiave, come il rafforzamento del commercio elettronico, la modernizzazione delle norme in materia di diritto d’autore, del settore audiovisivo e della privacy, l’armonizzazione dei diritti digitali, la distribuzione dei beni a prezzi accessibili e l’armonizzazione delle regole sull’IVA.

Con l’obiettivo di garantire lo sviluppo di un sistema digitale comune, equo, aperto e sicuro, la Commissione ha identificato tre settori prioritari nell’ambito dei quali  è necessaria un’ulteriore azione dell’UE:

  • sviluppare il pieno potenziale della Data economy;
  • proteggere le risorse dell’Europa affrontando le sfide della sicurezza in Internet;
  • promuovere le piattaforme online come soggetti responsabili di un ecosistema di internet equo.

Il 10 maggio 2017, la Commissione ha pubblicato la revisione intermedia della strategia per il mercato unico digitale la quale mostra i progressi compiuti nell’attuazione della strategia dal 2015 e dove sono necessarie ulteriori azioni.

Per approfondimenti vedi Modulo 2

La settimana  europea delle PMI

La Settimana europea delle PMI è una campagna paneuropea che mira a promuovere l’imprenditorialità in Europa. Aiuta gli imprenditori esistenti a trovare informazioni sui possibili aiuti disponibili e cerca di incoraggiare più persone a creare le proprie attività. Coordinata dalla Commissione europea, questa campagna si snoda in una serie di eventi durante tutto l’anno. L’evento principale della settimana europea delle PMI è organizzato ogni autunno insieme all’assemblea delle PMI e contestualmente alla cerimonia di premiazione delle imprese europee. Scopri di più SME Week.

Premio europeo per la promozione di impresa

I Premi europei per la promozione d’impresa identificano e riconoscono le iniziative più efficaci per la promozione dell’impresa e dell’imprenditorialità in Europa, evidenziano le migliori politiche e pratiche, sensibilizzano sul valore aggiunto dell’imprenditorialità responsabile e incoraggiano e ispirano potenziali imprenditori.

Questo il link al sito della Commissione europea European Enterprise Promotion Awards.

Il MISE – Ministero dello sviluppo economico è il punto di riferimento nazionale per le politiche industriali. In particolare il Ministero si occupa di: politiche industriali, politiche per l’internazionalizzazione, politiche energetiche, politiche per le comunicazioni

Video promosso dal MISE come strumento di promozione delle eccellenze manifatturiere italiane. Il video è parte di una campagna, lanciata nel 2015, che prevede il lancio del video sui siti delle maggiori testate economico-finanziarie e un sito web appositamente realizzato, ad esso collegato.

Video promosso dal MISE come strumento di promozione dell’industria agroalimentare italiana. Anche questo caso il video fa parte di una campagna di ampio respiro. La campagna, che fa perno su uno spot firmato da Silvio Muccino, comprende anche accordi con la grande distribuzione, il presidio delle fiere, la moltiplicazione delle opportunità di matching delle imprese.

Quadro delle microimprese in Italia

In questa sezione scoprirai il panorama italiano delle microimprese attraverso un documento dell’ISTAT – “Noi Italia”, attraverso i dati del Rapporto Cerved 2017 e quello dello SBA Italia 2016.

ISTAT Noi Italia

Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo mette in luce la posizione dell’Italia nel contesto europeo e le differenze regionali che la caratterizzano, attraverso una selezione di indicatori statistici che spaziano dall’economia alla cultura, al mercato del lavoro, alle condizioni economiche delle famiglie, alla finanza pubblica, all’ambiente.

Gli oltre 100 indicatori presenti, articolati in sei aree e 19 settori, sono corredati di sintetici commenti e si possono consultare anche attraverso semplici strumenti di visualizzazione grafica che facilitano la lettura dei fenomeni nel tempo e nello spazio. Per ciascun settore si possono esportare i grafici e scaricare i dati (cliccando sull’icona Download dati); inoltre sono disponibili ulteriori informazioni (Pubblicazioni e Link utili) che consentono di approfondire i fenomeni di interesse. L’intera base di dati, corredata da Fonti, Definizioni, Pubblicazioni e Link utili di tutti i 19 settori può essere scaricata utilizzando l’icona Download dati nella homepage.

L’edizione di quest’anno presenta nuovi indicatori in due settori: in Strutture produttive sono inseriti i risultati del Censimento permanente delle Istituzioni pubbliche del 2015, con gli indicatori relativi al personale dipendente nelle Istituzioni pubbliche e alla presenza femminile negli Organi di vertice nelle istituzioni pubbliche; in Scienza, tecnologia e innovazione si dà conto delle imprese che utilizzano il canale di internet per lo sviluppo della propria attività.

Rapporto Cerved PMI 2017

Capitoli 1-4 del documento

Le immagini riportano in sintesi i dati esposti nel Rapporto Cerved PMI 2017. Il Rapporto fotografa lo stato dell’arte delle PMI italiane aggiornato a ottobre 2017. Nel Rapporto le PMI sono analizzate dal punto di vista dei bilanci, della demografia d’impresa, del credito e debito commerciale, del rischio di deafult. In più, il rapporto 2017 dedica un capitolo al tema di industria 4.0. Per chi vuole approfondire il link riporta al documento.

I dati dell’Osservatorio Pmi del Cerved dicono che le piccole imprese in  Italia stanno tornando ai livelli precedenti al 2007. Il documento afferma che ricavi e margini sono saliti, è ripreso a crescere il numero delle imprese ed è salita la liquidità, la capacità di autofinanziamento, la solidità finanziaria, mentre si sono ridimensionati i tempi di pagamento dei fornitori e i tassi di ingresso in sofferenza. Sono anche tornati gli investimenti e le previsioni sono di un rafforzamento di tutti i parametri, anche grazie alla ripresa della domanda interna.

Small Business Act – Italia

Il Rapporto SBA del MISE è realizzato annualmente, in base all’art. 6 della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2010 “Attuazione della comunicazione della Commissione U.E. del 25 giugno 2008 recante: «Pensare anzitutto in piccolo» Uno «Small Business Act» per l’Europa”, con la finalità di analizzare in itinere le azioni intraprese dal Governo italiano per favorire l’attività economica delle micro, piccole e medie imprese.

Il Rapporto rappresenta un documento di riferimento per i soggetti, pubblici e privati, che si occupano di politiche a favore delle MicroPMI e costituisce un’utile base informativa anche al fine di proporre strategie di policy coerenti con le loro esigenze.

Il documento è molto tecnico, ma delinea, in modo dettagliato, chiaro e coerente, il quadro complessivo delle MicroPMI italiane; è suddiviso in quattro capitoli:

  • Capitolo 1 – Le misure a favore delle MicroPMI adottate in attuazione dei dieci principi dello SBA
  • Capitolo 2 – Approfondimenti tematici
  • Capitolo 3 –  Crescita dimensionale: obiettivo di politica industriale?
  • Capitolo 4 –  L’Indagine MISE sulle micro, piccole e medie imprese eccellenti

Continua a leggere Rapporto SBA Italia-2016

Questo progetto è finanziato con il supporto della Commissione europea. La pubblicazione riflette il punto di vista esclusivo degli autori e la Commissione non può essere ritenuta responsabile per gli usi delle informazioni ivi contenute.
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